L’uso di farmaci a base di cannabinoidi nel trattamento di alcune condizioni mediche refrattarie è in crescita, per questo è importante esaminare i loro effetti neurocognitivi per garantire un adeguato profilo di sicurezza.

Un recente studio clinico randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, ha indagato gli effetti acuti di una dose sublinguale standard da 1 mL di un prodotto commerciale di olio di Cannabis contenente 100 mg di cannabidiolo (CBD) e 5 mg di Δ9-tetraidrocannabinolo (THC) sulle funzioni neurocognitive, l’attenzione e l’umore.

Lo studio, durato 2 settimane, ha valutato 31 soggetti sani (16 femmine, 15 maschi), di età compresa tra 21 e 58 anni. I risultati delle prestazioni neurocognitive sono stati valutati utilizzando la batteria automatizzata del test neuropsicologico di Cambridge, con il questionario Profile of Mood States e la Bond-Lader Visual Analog Scale utilizzata per valutare lo stato e l’umore soggettivi.

Conclusioni

I soggetti che ricevevano l’olio di Cannabis hanno riportato miglioramenti nelle funzioni cognitive e nella concentrazione, insieme a un incremento del benessere emotivo. Questi risultati suggeriscono che un rapporto elevato di CBD rispetto a THC può essere vantaggioso per le persone che cercano miglioramenti cognitivi senza effetti psicotropi indesiderati.

La sonnolenza o l’effetto sedativo sono stati riportati dal 23% dei partecipanti tra le 3 e le 6 ore dopo la somministrazione del prodotto. Le concentrazioni plasmatiche di CBD, THC e dei loro metaboliti non erano significativamente correlate a eventuali alterazioni osservate nella funzione neurocognitiva, nello stato soggettivo o nel verificarsi di eventi avversi. I ricercatori auspicano che questi dati possano contribuire allo sviluppo di nuove terapie efficaci e sicure a base di Cannabis.

Articolo di L’erborista