Carote nella storia
Il nome “carota” deriva dal greco “Karotòn”, mentre in botanica è nota come “Daucus carota”.
Probabilmente, la tipica colorazione giallo-arancione delle carote è dovuta ad una mutazione di una specie color malva. Sebbene le sue origini risiedano in Oriente, dov’è stata coltivata per migliaia di anni, già gli antichi Greci e i Romani utilizzavano le carote, non tanto ad uso culinario (a causa della tipica consistenza legnosa e dura del vegetale), quanto come piante officinali.
Analisi botanica
Oggi, la coltivazione della carota è molto diffusa in tutta Europa, nell’Africa del nord e nel continente asiatico. Stiamo parlando di una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Ombrellifere: le carote sviluppano fiori bianchi a cinque petali raccolti in tipiche infiorescenze ad ombrella.
La parte commestibile della carota è la radice, la cui lunghezza media può variare da 3 a 20 cm, anche se esistono varietà che sfiorano persino i 90 cm. Il diametro della radice può variare, di norma, da 1 a 6 cm.
La carota è considerata una pianta infestante, molto diffusa nei prati e, in questo caso, presenta una radice meno sviluppata e più corta.
Proprietà nutritive
Per quanto riguarda le proprietà nutritive, la carota si configura come vera e propria miniera di minerali: ferro, calcio, magnesio, rame, zinco. Ma non solo: la carota apporta pro-vitamina A (carotenoidi), vitamina B e C; tra tutti i vegetali rappresenta la fonte più ricca di beta-carotene, trasformato in vitamina A dall’organismo in caso di bisogno. Basti pensare, infatti, che 200-300 grammi di carote apportano una quantità di beta-carotene pari a circa 5-10 volte il fabbisogno giornaliero raccomandato (20-25 mg a fronte di un fabbisogno stimato in 2-4 mg/die).
Il carotene è il pigmento responsabile della tipica colorazione arancione della carota: proprio per questo motivo, i caroteni vengono estratti dalla radice ed impiegati come colorante naturale nell’industria agro-alimentare (E160).
La radice di carota è ricca di riserve zuccherine, mentre nella parte erbacea si trovano moltissimi flavonoidi, furanocumarine ed olio con molecole a basso peso molecolare: un olio quindi molto volatile, che si caratterizza per il contenuto in geraniolo, limonene, e sesquiterpeni come il daucolo.
Olio essenziale di carota in cosmesi
L’olio di semi di carota viene estratto per distillazione in corrente di vapore e trova largo impiego in profumeria, per accendere note fresche e dolci: è molto utilizzato anche per il suo bassissimo costo. Nel settore cosmetico, l’olio essenziale di carota, unito ai caroteni, è sfruttato anche per la formulazione di creme abbronzanti, anti-invecchiamento e in prodotti che stimolano la crescita dei capelli. Inoltre, l’industria cosmetica prevede l’utilizzo della polpa di carota per il trattamento di scottature, foruncoli, pelli secche e screpolate, e per risanare piaghe.
Carota in fitoterapia
La radice fresca di carota può essere utilizzata anche per il decotto: in questo modo può esplicare proprietà diuretiche ed espettoranti, per contrastare tosse e raucedine. Invece, sostituendo i semi della carota alla radice fresca si può ottenere un decotto che favorisce la corretta digestione. La carota potrebbe essere d’aiuto nella regolarizzazione delle funzionalità intestinali e nello svolgere un’azione lenitivaper l’apparato digerente.
Alla carota sono legate anche altre proprietà: potrebbe essere sfruttata per le sue capacità diuretiche e carminative, per alleggerire disturbi come calcoli, cistiti e problemi urinari.
Il passato di carote è impiegato come rimedio per le diarree, in particolar modo nei bambini.
Si deve porre attenzione, però, all’uso dell’olio di semi di carota: gli effetti collaterali sul sistema nervoso centrale potrebbero essere simili a quelli determinati dai barbiturici. Questo effetto è stato, però, dimostrato solamente in vitro.
Per sfruttare al meglio le potenzialità della carota, sarebbe bene consumarla cruda, senza togliere la buccia; sarebbe altresì opportuno pulire con una spazzola la parte esterna per togliere eventuali sostanze nocive e microorganismi.
Valori nutrizionali
In tabella sono ripostati i valori nutrizionali per 100 grammi di carote, in base alla Banca Dati di Composizione degli Alimenti per Studi Epidemiologici In Italia
Parte edibile 95% | Vitamine | Minerali | Energia Kcal 35 |
Acqua 91,6 g | Tiamina 0,04 mg | Sodio 95 mg | Energia KJ 147 |
Proteine 1,1 g | Riboflavina 0,04 mg | Potassio 220 mg | |
Glucidi disponibili 7,6g | Niacina 0,70 mg | Ferro 0,7 mg | |
Amido 0 g | Vitamina C 4 mg | Calcio 44 mg | |
Glucidi solubili 7,6 g | Vitamina A 1148 μg | Fosforo 37 mg | |
Fibra alimentare 3,1 g | Vitamina E 0 | Magnesio 11 mg | |
Lipidi tot 0,2 g | Zinco 2,92 mg | ||
Colesterolo 0 g | Rame 0,19 mg | ||
Selenio 1,0 μg |
La tradizione insegna
Tra i rimedi per contrastare la gastrite, anticamente le carote svolgevano un ruolo importante: il sugo vegetale di carote crude, bevuto lentamente, sembrava placare il dolore addominale e contrastare l’irritazione a livello della mucosa gastrica.
Nel lontano Medioevo, le radici delle carote erano considerate dei rimedi “miracolosi”: la parte verde vantava, già allora, impiego nel trattamento di calcoli renali.
Già dai tempi più antichi, la carota era utilizzata per favorire l’abbronzatura e per contrastare la diarrea nell’infanzia.
Articolo di my-personaltrainer.it