NOME COMUNE: Timo volgare
NOME SCIENTIFICO: Thymus vulgaris L.
FAMIGLIA: Lamiaceae
NOMI POPOLARI: erba pevera, erba salterella, piperella, sermollino selvatico, amorino, salaredda, peperna, sarapodda, tummineddu, arrigamu.
NOMI STRANIERI:
- (Eng) Common thyme
- (Fra) Thym vulgaire
- (Ger) Thymian
- (Esp) Tomillo
DESCRIZIONE E STORIA
DESCRIZIONE BOTANICA
- Portamento: piccolo arbusto sempreverde, alto circa 20-30 cm, con fusto dalla consistenza legnosa alla base e molto ramificato all’apice della pianta.
- Foglie: molto piccole, di forma ovale o romboidale, ed emananti un caratteristico profumo balsamico.
- Fiori: piccoli, di colore bianco-rosa e sembrano formati da due labbra (caratteristica delle Labiateae).
ETIMOLOGIA DEL NOME/STORIA E TRADIZIONI: il nome timo può avere varie origini: dal greco thyein che significa profumare in riferimento al profumo aromatico e pungente che emana la pianta, oppure dal greco thumon che significa ciò che è preso in sacrificio in riferimento all’usanza di bruciare la pianta durante i riti religiosi. Il timo era una pianta ben nota agli Egizi, i quali lo utilizzavano nell’imbalsamare i defunti. Infatti pensavano che i suoi fiori rappresentassero l’anima dei morti; oggi invece si sa che grazie al suo olio essenziale, dalle potenti proprietà antimicrobiche, è in grado di inibire la proliferazione batterica. Il timo assieme a lavanda, rosmarino e salvia entrava nel famoso aceto dei quattro ladroni, panacea universale usata soprattutto durante le pestilenze.
NOTE: non presenti.
DOVE SI TROVA
HABITAT: pianta originaria dall’Europa centrale e meridionale, dai paesi balcanici e dal Caucaso che cresce dappertutto, adattandosi a qualsiasi ambiente; in Italia si sviluppa dalle zone marine fino alle zone montane preferendo i luoghi aridi, soleggiati, fra le rocce e la ghiaia.
TEMPO E MODALITA’ DI RACCOLTA O COLTIVAZIONE: durante la fioritura, tra maggio e luglio, tagliando le sommità della pianta ed evitando le parti più legnose.
UTILIZZO
PARTE UTILIZZATA: sommità fiorite (foglie + fiori).
COME SI USA IN COSMETICA: per uso esterno si utilizza principalmente l’olio essenziale per le sue proprietà antisettiche, antibatteriche, disinfettanti e deodoranti. Può rientrare nella formulazione di:
- creme e detergenti ad azione disinfettante e purificante in caso di acne, pelle grassa, impura e piccole ferite
- colluttori e dentifrici per la pulizia del cavo orale, per aiutare a prevenire la placca e profumare l’alito
- shampi e lozioni ad azione fortificante e purificante sui capelli
- creme ed unguenti ad azione calmante sui dolori artro-muscolari
- deodoranti per ascelle e piedi.
COME SI USA IN CUCINA: il timo è una delle piante aromatiche più utilizzate in cucina per insaporire carni, pesce, verdure, zuppe e minestre.
PROPRIETA’ E BENEFICI
PRINCIPALI COMPONENTI
- Olio essenziale (1-2-5%): caratterizzato dalla presenza predominante di due composti fenolici: il timolo (30-70%) e il carvacrolo (3-15%). In quantità minore sono presenti inoltre monoterpeni (cimolo e terpinene), idrocarburi terpenici, sesquiterpeni e alcoli (linalolo e terpineolo). La composizione dell’olio essenziale può variare notevolmente a seconda della provenienza della droga e del momento della raccolta
- Tannini
- Flavonoidi
- Triterpeni e saponine
- Acido caffeico, rosmarinico ed ursolico
PROPRIETA’ SALUTISTICHE PRINCIPALI
Le principali proprietà benefiche del Timo sono:
- Antisettica, antibatterica, antifugina ed antiossidante
- Calmante della tosse
- Mucolitica ed espettorante: favorisce la fluidificazione e l’eliminazione del catarro in eccesso
- Favorisce la produzione della bile (azione coleretica)
- Migliora i processi digestivi grazie alla sua capacità di contrastare la formazione di gas e fermentazioni a livello di stomaco ed intestino
FORME IN CUI SI UTILIZZA
Ecco alcuni utilizzi, quando assumerlo e la posologia:
Tisana: mettere in infusione 1 cucchiaio di erba secca in una tazza di acqua bollente per 10 minuti circa. Filtrare e bere 2-3 tazze durante il giorno.
Tintura madre (Soluzione Idroalcolica): 50-60 gocce 2 volte al giorno, sciolte in acqua.
Estratto secco: in capsule, tavolette o sciroppi nella dose di 200-300 mg al giorno.
Olio essenziale: in aromaterapia, mettendo 5-6 gocce negli appositi diffusori per ambiente, per aiutare piacevolmente la respirazione e combattere i cattivi odori; oppure qualche goccia per suffumigi o su un fazzoletto per decongestionare le vie respiratorie in caso di tosse, raffreddore, mal di gola.
RIMEDIO NATURALE PER:
A cosa serve? Utile come rimedio naturale in caso di:
- Malattie da raffreddamento delle vie respiratorie
- Alitosi
- Difficoltà digestive, gonfiore, meteorismo
- Parassitosi intestinale
- Colon irritabile
- Infiammazioni delle vie urinarie, cistiti
CONTROINDICAZIONI: se ne sconsiglia l’uso in gravidanza ed in caso di allergia individuale alla pianta. Molta attenzione va posta nell’utilizzo dell’olio essenziale puro: se ingerito può provocare, a seconda della dose, nausea, vomito, diarrea, vertigini, insufficienza epatica e renale. Non va quindi assunto per via interna, se non sotto consiglio di medico esperto in materia. Per uso esterno l’olio essenziale non va utilizzato puro ma veicolato in un olio vegetale o in una crema all’1-2%.
Articolo di Erbecedario Srl