Nelle persone con diabete di tipo 2 permane un rischio maggiore di patologia cardiovascolare (CVD) anche quando la glicemia è sotto stretto controllo.
Per questa ragione individuare approcci per il trattamento dei fattori di rischio CVD può essere utile per questa tipologia di individui. Alcuni studi hanno suggerito che il consumo di frutta secca può avere effetti benefici sulla salute cardiometabolica, ma ad oggi gli effetti dell’assunzione di mandorle in soggetti con diabete di tipo 2 non sono ancora definitivi.
Questa revisione sistematica e metanalisi di studi randomizzati controllati (RCT) ha valutato l’effetto del consumo di mandorle sulla salute cardiometabolica in pazienti con diabete di tipo 2.
Gli studi rilevanti pubblicati su questo argomento fino a marzo 2021 sono stati individuati attraverso una ricerca sulle banche dati PubMed, Web of Science, Scopus, Embase e Google Scholar. Nell’analisi finale sono stati inclusi nove RCT e di seguito sono sintetizzati i risultati.
L’assunzione di mandorle ha portato a una riduzione significativa del colesterolo rispetto al gruppo di controllo. La riduzione di questo parametro è risultata robusta nei sottogruppi in cui il consumo di mandorle era >50 g/giorno e il livello basale del colesterolo LDL <130 mg/dL.
L’effetto del consumo di mandorle su altri valori su colesterolo totale, trigliceridi, colesterolo HDL, glicemia a digiuno, emoglobina glicata, peso ecc. non è invece risultato statisticamente significativo rispetto al gruppo di controllo.
Ulteriori studi di alta qualità sono necessari per stabilire con certezza l’efficacia del consumo di mandorle come riduzione del rischio cardiometabolico.
Articolo L’Erborista