Il cedro (Citrus medica Linn.) è noto per sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antimicrobiche, antivirali e antiiperglicemiche. Di particolare interesse l’esperidina
Il cedro (Citrus medica Linn.), appartenente alla famiglia delle Rutacee, è utilizzato da secoli in medicina per le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antimicrobiche, antivirali e antiiperglicemiche. Nel Dioscoride di Mattioli il cedro è usato per ulcere e piaghe, per migliorare la digestione, per la tosse e per l’alito cattivo, facendone un decotto per sciacqui orali. Grazie alle sue proprietà, con il fitocomplesso del cedro si arricchisce il potere curativo delle piante alimentari sull’uomo. Negli ultimi anni, particolare attenzione è stata rivolta all’attività antiossidante, antinfiammatoria, antimicrobica, antidiabetica, antitumorale e neuroprotettiva di C. medica.
Le principali attività biologiche del cedro Le attività terapeutiche del cedro sono riconducibili non solo alla presenza di macronutrienti e micronutrienti salutari, come carboidrati, minerali, aminoacidi e vitamine, ma anche a metaboliti secondari come flavonoidi (apigenina, esperetina, esperidina, naringina, naringenina, rutina, quercetina e diosmina), cumarine (citroptene, scoparone e bergaptene), terpeni (limonene, γ-terpinene, limonina e nomilina) e acidi fenolici (acido p-cumarico, acido trans-ferulico e acido clorogenico). L’esocarpo (o flavedo) è ricco di oli essenziali, carotenoidi e clorofilla. Il mesocarpo (o albedo) contiene cellulosa, pectina ed emicellulosa e costituisce il 70% del frutto, mentre l’endocarpo (la polpa) e i semi costituiscono la parte minore. I flavonoidi e i polifenoli identificati possono essere classificati in diverse categorie: flavanoni (naringina, narirutina, esperidina, ecc.), flavoni (vitexina, diosmina, ecc.), polimetossiflavoni (nobiletina, tangeretina, ecc.), antociani (cianidina 3-glucoside), flavonoli (quercetina, rutina e kaempferolo, ecc.) e acidi fenolici, come acido caffeico, acido clorogenico, acido salicilico, acido gallico, acido benzoico, acido trans-cinnamico, acido p-cumarico e acido trans-ferulico. L’esperidina è il flavonoide dominante in tutte le parti della pianta e del frutto, con la più alta concentrazione nell’esocarpo; naringina, nobiletina e tangeretina sono stati trovati nelle più alte concentrazioni soltanto nell’esocarpo. Un recentissimo articolo riassume le principali attività biologiche del cedro, esaminando nuovi approcci di ricerca per condividere le conoscenze sulle proprietà terapeutiche e nutraceutiche. Sembra che le limitazioni all’introduzione del cedro medica nella pratica clinica siano dovute all’insufficienza di studi preclinici e clinici. È necessario indagare sulle caratteristiche dei composti e degli estratti ottenuti con diversi metodi di estrazione delle diverse parti di C. medica al fine di ottenere definite proprietà biologiche. Le attività antiossidanti e antimicrobiche sono state ampiamente studiate, in particolare le attività analgesiche, antinfiammatorie e ipoglicemizzanti: tra i nutraceutici adoperati a tal proposito gli estratti di cedro godono di una posizione competitiva che però non trova spazio nel mercato probabilmente per la mancanza di studi. Ulteriori esperimenti in vivo sono certamente necessari per studiare meglio gli effetti di questa specie sull’organismo umano. Le proprietà possono essere attribuite alla presenza di polifenoli, alcaloidi, cumarine e terpeni, e a macronutrienti e micronutrienti, come carboidrati, minerali, vitamine e aminoacidi acidi, che sono dotati di spiccate proprietà benefiche per la salute.
Dall’esperidina riduzione dell’infiammazione e significativi effetti antiossidantiPeraltro, negli ultimi anni la ricerca sull’esperidina si è intensificata, avendo il potente effetto di ridurre i mediatori dell’infiammazione ed esercitando significativi effetti antiossidanti. Tali effetti sembrano essere mediati dalle vie di segnalazione, in particolare dalla via del fattore nucleare κβ che è fondamentale nella regolazione della resistenza all’insulina e dell’omeostasi metabolica. Sulla base della presente revisione, è possibile affermare che Citrus medica L. può essere considerato a tutti gli effetti un ottimo candidato per il trattamento di varie patologie, principalmente legate all’infiammazione, allo stress ossidativo e all’infezione.
Articolo di Fabio Milardo, tratto da Farmacista33