Il caffè è una delle bevande più consumate al mondo e tale consumo è associato a vari benefici per la salute, tra cui la riduzione del rischio di diabete di tipo II o la protezione dalle malattie neurodegenerative.
Eppure, circa il 50% del frutto del caffè viene scartato durante le fasi di produzione e lo smaltimento costituisce un grave pericolo ambientale, soprattutto a causa del contenuto di caffeina, tannini e polifenoli, che possono presentare un effetto fitotossico se scartati impropriamente nel terreno.
Sottoprodotti del caffè in cosmetica
Questi composti bioattivi possono essere alla base di principi attivi utilizzati in molte industrie, come quelle farmaceutiche o cosmetiche. La loro valorizzazione è, dunque, urgente.
Uno studio pubblicato su MDPI ha rivisto il potenziale dermocosmetico degli acidi clorogenici e della caffeina, così da riassumere le informazioni relative all’applicazione dei sottoprodotti del caffè nei prodotti cosmetici e per l’igiene.
Il caffè è conosciuto come ingrediente cosmetico grazie ai composti fenolici, come gli acidi clorogenici e la caffeina.
La caffeina è utilizzata nelle formulazioni cosmetiche per le sue proprietà fotoprotettive e anti-invecchiamento, oltre che per la sua azione lipolitica nel caso di cellulite e per la ricrescita dei capelli.
Gli acidi clorogenici sono potenti antiossidanti e mostrano capacità anti-invecchiamento e fotoprotezione.
Bioattivi dei sottoprodotti del caffè
I sottoprodotti del caffè, come i chicchi di caffè, possiedono questi composti bioattivi e altre caratteristiche chimiche che possono fornire proprietà funzionali nelle formulazioni cosmetiche.
La ricerca ha evidenziato la ricca composizione, le proprietà biologiche e la sicurezza tossicologica dei sottoprodotti del caffè.
Considerando il mercato in crescita anti-invecchiamento e la consapevolezza dell’industria cosmetica nelle pratiche di sostenibilità, c’è un’opportunità nel riutilizzare questi sottoprodotti.
Ad esempio, dopo la tostatura, i chicchi di caffè vengono macinati e la bevanda viene preparata dal trattamento della polvere di caffè con acqua calda o vapore, producendo l’ultimo sottoprodotto del caffè, i fondi di caffè esausto (SCG).
Considerando l’alto contenuto di acidi grassi insaturi presenti nei fondi caffè esauriti, sono state condotte ricerche per valutare questa materia prima come alternativa agli olii vegetali utilizzati nei prodotti cosmetici.
Effetti dei fondi di caffè esausti
I risultati hanno dimostrato un effetto non irritante, un aumento significativo dell’idratazione e una riduzione di TEWL senza differenze significative tra i profili di idratazione della crema SCG rispetto alla crema di riferimento.
Inoltre, le qualità sensoriali delle creme formulate sono state trovate accettabili dai volontari.
Oltre all’uso topico, i sottoprodotti del caffè possono essere utilizzati anche nei nutraceutici.
La pelle d’argento del caffè e i fondi di caffè esausti sono distribuiti in tutto il mondo e il loro carico ecotossicologico richiede di essere valorizzato.
Il loro uso è stato esplorato in diverse formulazioni cosmetiche che dimostrano sicurezza, stabilità, accettabilità e miglioramento della pelle, supportando così la loro valorizzazione come nuovi ingredienti naturali e sostenibili nei prodotti per la cura della pelle.
La loro incorporazione nelle formulazioni cosmetiche ha avuto successo e recentemente alcune aziende hanno sviluppato ingredienti cosmetici basati su questi sottoprodotti con affermazioni antiossidanti e anti-invecchiamento, un passo avanti nella sostenibilità della produzione di caffè.
Upcycling di sottoprodotti del caffè
Del resto, alcune aziende hanno già iniziato ad adottare il concetto di upcycling nel settore cosmetico, sviluppando ingredienti a base di sottoprodotti del caffè.
Ad esempio, una società con sede a Copenaghen ricicla SCG frazionando questi residui in diversi composti da incorporare in prodotti per la cura della pelle, alimenti o nutraceutici.
Rodrigues, R.; Oliveira, M.B.P.P.; Alves, R.C. Chlorogenic Acids and Caffeine from Coffee By-Products: A Review on Skincare Applications. Cosmetics 2023, 10, 12; https://doi.org/10.3390/cosmetics10010012
Articolo di Kosmetica – Viviana Persiani