Il motivo per cui i calcoli si formano è, di base, un aumento della concentrazione urinaria di alcuni minerali, perché vengono escreti in modo eccessivo, oppure per una predisposizione ereditaria o famigliare.
Le cause quindi possono essere acquisite, per malattie metaboliche o per infezioni urinarie, oppure per predisposizione di razza.
Ci sono diversi tipi di calcoli renali nel cane:
La struvite
La struvite, si forma soprattutto a causa di infezioni batteriche a livello del sistema urinario che creano le condizioni chimiche ideali per far si che si formino dei complessi che possono raggiungere anche diametro notevole.
E’ maggiormente presente nei cani di sesso femminile, presumibilmente perché sono loro ad avere la maggior frequenza di infezioni a livello genito-urinario.
L’ossalato di Calcio
Gli ossalati di Calcio si formano a causa di un eccessivo assorbimento del calcio a livello intestinale che legandosi all’ossalato di calcio presente in circolo, formano il calcolo.
La causa di questo eccesso potrebbero essere:
- malattie metaboliche come l’iperparatiroidismo primario,
- una dieta non correttamente formulata,
- somministrazione prolungata di glucocorticoidi (cortisone) a dosi elevate, che può provocare un aumento del calcio in circolo per un maggior consumo di questo a livello osseo.
Gli urati
Gli urati sono calcoli tipici del Dalmata. Questa razza, presumibilmente a causa di un difetto genetico, non riesce a degradare completamente l’acido urico, che per questo rimane nelle urine in concentrazione più alta del normale, consentendo così la formazioni di calcoli di questa natura.
Negli altri cani, esistono delle disfunzioni epatiche che possono predisporre alla formazione di urati (Shunt portosistemico).
Anche una dieta ricca in frattaglie (alimenti ricchi in purine) ed in generale le diete che promuovono l’aciduria (cioè urine acide, e sono quelle ricche in proteine di bassa qualità) possono predisporre alla loro formazioni.
E’ stata inoltre notata una maggior predisposizione famigliare nei Bulldog.
La cistina
La Cistina è un amminoacido che normalmente viene riassorbito a livello renale e quindi rimesso nel circolo sanguigno.
Quando questo riassorbimento non avviene o avviene in percentuale
minore, si ha una alta concentrazione di cistina nelle urine (cistinuria).
Questi calcoli si riscontrano soprattutto in cani maschi ed adulti. Non tutti i cani cistinurici sviluppano poi calcolosi.
Di questa calcolosi è stato dimostrata una predisposizione di razza nel Terranova.
Fosfato di Calcio
Si riscontrano comunemente insieme alla struvite e all’ossalato. Di riscontro più comune in soggetti con Sindrome di Cushing, sono lisci, conglomerati, sono spesso dovuti ad un eccesso di calcio.
Silice
Riscontrata più frequentemente solo negli ultimi anni, è associata ad una alimentazione con maggior integrazione di componenti vegetali, quali crusca e fibre più spesso utilizzati nel cibo commerciale ultimamente, e che fa aumentare il suo contenuto escreto nelle urine.
In generale, una maggior incidenza di calcolosi è stata riscontrata soprattutto nei cani di piccola taglia, presumibilmente per la minor dimensione degli organi coinvolti, inoltre sono più frequenti nei soggetti adulti/anziani.
Anche la dieta ha una importanza notevole nella formazione di calcoli.
La sintomatologia della calcolosi è differente a seconda della localizzazione dell’urolita. Più frequentemente però è il risultato della irritazione causata dal calcolo (o del cristallo) sulla mucosa delle basse vie urinarie (vescia, e ureteri).
I sintomi più frequenti sono:
- ematuria (presenza di sangue nelle urine),
- disuria (difficoltà nell’urinare),
- pollachiuria (esagerata frequenza delle urine)
Il trattamento medico consiste, oltre che in certi casi nell’assunzione di farmaci, anche nel tentativo di diluire maggiormente l’urina, quindi aumentarne la produzione facendo bere di più il nostro amico a 4 zampe:
- passare da alimento secco a umido
- aggiungere acqua al cibo, in modo che mentre mangia, beve
Per ulteriori informazioni chiedi al tuo veterinario di fiducia.
Dott.ssa Elisa Buttafava