Il cimurro, noto anche come malattia di Carrè, è una patologia molto diffusa e pericolosa in grado di minacciare seriamente la salute del cane. Si diffonde piuttosto rapidamente, è molto simile al morbillo e può infettare anche altri animali, in particolare quelli selvatici.
Il virus responsabile della diffusione del cimurro è appartiene alla famiglia del Morbillivirus. Non a caso, il virus del cimurro è strettamente imparentato con il virus del morbillo.Di solito, il veicolo principale del cimurro sono le micro-gocce prodotte dallo scolo nasale e oculare che si diffondono nell’aria.
Il contagio, dunque, avviene quando l’animale entra in contatto con queste secrezioni o con la saliva di un altro cane infetto. Una volta insidiatosi nell’organismo del nuovo ospite, il virus del cimurro si stabilizza nei linfonodi delle bocca e nelle tonsille.
Trascorsi 4-5 giorni, si diffonde nel sistema circolatorio attaccando prima i polmoni, poi lo stomaco.
All’apice del suo ciclo vitale, infetta sistema nervoso e cute provocando danni molto seri. Il primo campanello d’allarme del cimurro è la febbre. Essa compare quasi immediatamente e si accompagna ad un eccesso di lacrimazione e di scolo nasale. Contemporaneamente, possono comparire anche catarro, piccole lesioni e pustole sul ventre e sulle cosce. Il Morbillivirus che veicola il cimurro provoca anche un calo dei globuli bianchi nel sangue che mina ulteriormente il sistema immunitario del cane. Ciò espone l’animale al rischio di contrarre altre infezioni secondarie che possono complicare una situazione già instabile.
Come per altre malattie canine di origine virale e infettiva, anche per il cimurro l’unica vera arma di difesa è la prevenzione. Per contrastare l’aggressione del virus, infatti, è importante vaccinare il cane entro le 9 settimane di vita.Una volta contratto, il cimurro non potrà essere veramente curato ma solo tenuto sotto controllo con lunghi trattamenti a base di antibiotici, flebo per la disidratazione e antinfiammatori. In questo caso, le probabilità che l’animale muoia passano dal 20 all’80%.
Dott.ssa Elisa Buttafava