La puntura di medusa è una reazione cutanea di natura infiammatoria che risulta dal contatto accidentale con i tentacoli di quest’organismo marino.I tentacoli delle meduse rilasciano sostanze urticanti per la pelle, che provocano un’irritazione di tipo orticarioide (dolore, arrossamento, prurito e gonfiore).
Alle nostre latitudini, la puntura di medusa è solitamente innocua e la sintomatologia che ne consegue può essere attenuata con alcuni pratici provvedimenti.
Meno spesso, possono insorgere delle complicanze severe, come reazioni allergiche o shock anafilattico, che possono compromettere le funzioni vitali del soggetto colpito in breve tempo. In questi casi, la tempestività d’intervento è fondamentale.
Quando la medusa viene inavvertitamente toccata, i tentacoli si appoggiano sulla pelle della vittima umana e rilasciano delle sostanze fortemente irritanti che producono una reazione cutanea, simile ad un’ustione chimica di primo o secondo grado.Nel dettaglio, il “veleno” che causa le manifestazioni tipiche della puntura di medusa è costituita da una miscela di tre proteine ad effetto sinergico:
Ipnotossina: è responsabile di un’azione anestetica, quindi paralizzante nelle potenziali prede;
Talassina: dopo il contatto tra i tentacoli e la cute, è la componente che induce la risposta infiammatoria nell’uomo;Congestina: produce una paralisi dell’apparato circolatorio e respiratorio delle vittime, risultando letale.
In caso di puntura di medusa è bene:
- Allontanarsi con calma ed uscire dall’acqua.
- Lavare la parte colpita con acqua di mare (evitare, invece, l’acqua dolce perché potrebbe favorire la rottura delle cnidocisti (strutture urticanti che le meduse usano per difendersi) rimaste sulla pelle ed aumentare il dolore della vittima.)
- Pulire la pelle dai filamenti residui.Recarsi subito al Pronto Soccorso o chiamare il 118 se subentrano altri disturbi (reazione cutanea diffusa, nausea, vomito, sudorazione profusa, mal di testa, pallore, vertigini, disorientamento e difficoltà respiratorie)
- Non strofinare o grattare la parte.Non affidarsi ai rimedi della nonna, ma applicare un prodotto a base di cloruro di alluminio
- Nelle settimane successive alla puntura di medusa, l’arrossamento lascia il posto ad un’iperpigmentazione che potrebbe essere resa duratura dai raggi ultravioletti
- Pertanto, per evitare la comparsa di macchie cutanee scure, la parte colpita dalla puntura di medusa andrebbe coperta fino alla completa guarigione; in alternativa, è possibile ricorrere all’applicazione di una protezione a filtro totale (SPF 50+).
Dott.ssa Elisa Buttafava