Durante i pasti, la giusta quantità di acqua (due o tre bicchieri) è necessaria per una buona digestione dei cibi. Questa quantità garantisce alle fibre solubili, contenute in frutta e verdura, di disciogliersi e, a quelle insolubili, di aumentare la loro massa dando la giusta consistenza alle feci che devono essere eliminate, garantendo così la regolarità dell’alvo (la regolare evacuazione).
Tutto ciò, permette il buon funzionamento dell’apparato digerente da cui dipende l’integrità di tutto il resto dell’organismo. L’acqua, nelle giuste quantità, è responsabile anche dell’aspetto esteriore dell’organismo.
Infatti, il tono e l’aspetto della pelle (quindi la sua bellezza in termini estetici), dipendono anche dall’idratazione dei tessuti sottostanti. Bere consapevolmente aiuta, come e più, di qualsiasi trattamento cosmetico a conservare e ripristinare lo stato di salute della pelle, a mantenerla giovane e vitale e, al contempo, a garantire la buona funzionalità dell’intero organismo.
Imparare a gestiste la propria alimentazione e la propria idratazione è il miglior modo per garantirci una buona qualità di vita, rallentare il fisiologico processo di invecchiamento e, quindi, prevenire le patologie alimento-correlate.
Chi si giustifica dicendo che “non riesce a bere perché non ho sete” può iniziare da oggi a lavorare sulle proprie abitudini, come insegna lo psicologo Luca Mazzuchelli nel suo libro “Fattore 1%”.
Partiamo da piccoli cambiamenti quotidiani, iniziamo a sorseggiare l’acqua più volte durante il giorno fino a quando sarà diventato un comportamento automatico. Serviamoci dei cosiddetti “segnali caldi”: può essere la vista del bicchiere, o meglio, della stessa bottiglia, in modo da utilizzarli come post-it visivo. Quindi, mettiamoli ben in vista sulla scrivania, sul sedile dell’auto ecc.
Scegliamo le soluzioni a noi più congeniali e impariamo a bere acqua, perché è importante per noi.
Dottor Giulio Francesco Valeriano – Famacista e naturopata – https://pharmaddicted.com/author/giulioctf/