Il termine omeostasi è stato coniato da W.B. Cannon, fisiologo statunitense, per descrivere il concetto di “equilibrio relativo” dell’organismo rispetto alle modificazioni presenti nell’ambiente esterno.
Anche il cane presenta una propria “omeostasi” che cerca di mantenere inalterata nonostante i possibili cambiamenti prodotti dai diversi contesti in cui si viene a trovare.
Ogni qualvolta si verifichino eventi potenzialmente predisposti a causare un’alterazione omeostatica, il nostro amico attiva i comportamenti ritenuti più funzionali a un repentino ripristino dell’equilibrio.
Una delle migliori strategie consiste nel garantirsi rilassamento e benessere, perché solo in questo modo l’approccio al mondo potrà essere adottato nel giusto senso.
Ulteriori studi hanno dimostrato come l’omeostasi sia collegata ad alcuni centri del cervello presso la regione dell’ipotalamo, comprensiva delle aree dedicate agli stati emozionali e umorali.
Minori saranno le perturbazioni emozionali, maggiori le probabilità di rimanere rilassati, con l’effetto finale di un adeguato adattamento alle inevitabili variazioni della vita.