I primi due vaccini autorizzati, quello di Pfizer e Mordena, sono costituiti da una molecola di RNA messaggero (mRNA), avvolta in un guscio di lipidi.
L’mRNA (una sequenza di lettere e ci permette di produrre la proteina Spike, la chiave utilizzata dal virus per entrare nel nostro corpo) non entra nel nucleo delle cellule e quindi non può in alcun modo modificare il DNA.
Inoltre, esso viene rapidamente degradato e quindi la sua azione e di brevissima durata. La proteina Spike sarà riconosciuta come estranea dal sistema immunitario che, a sua volta produrrà anticorpi neutralizzati in grado di bloccare il coronavirus.
Per quanto riguarda gli effetti collaterali, gli studi di fase 2 e di fase 3 della Pfizer hanno identificato le reazioni avverse causate dalla somministrazione del vaccino, confrontandole con quella del placebo.
Queste le reazioni più comuni, con la percentuale di soggetti coinvolti:
dolore nel sito di iniezione: lieve 70%, moderato 16%, severo 0,3%;
febbre (da 38°C): 3,7% alla prima dose e 15,8% alla seconda dose;
mal di testa: severo 3% alla seconda dose.
dolori muscolari: 2% alla seconda dose.
I dati si riferiscono a pazienti tra 18 55 anni. Nei pazienti over 55 i sintomi sono più lievi. Ci sono stati poi casi singoli di infiammazione temporanea del nervo facciale, linfoadenopatia e danno della spalla, che potrebbero anche essere associati alla vaccinazione, ma non è dimostrato che sia così.
In tutti i casi, gli effetti sono temporanei.
Non ci sono ragioni di immaginare effetti che si manifestano a distanza di mesi o anni, anche se il monitoraggio dei soggetti vaccinati continuerà nel tempo.
Durante le sperimentazioni non sono state riscontrate reazioni allergiche.
Tuttavia, nel corso della vaccinazione nel Regno Unito, due pazienti con storia di anafilassi (grave reazione allergica che coinvolge tutto il corpo) hanno sviluppato una forte reazione allergica al vaccino.
Questo tipo di reazioni sono possibili anche in risposta ai vaccini comuni, ma molto rare. Per il momento quindi si escludono dalla vaccinazione i soggetti che hanno avuto in passato episodi di anafilassi.