La displasia dell’anca è una malformazione congenita dell’articolazione coxo-femorale, articolazione che si forma tra la testa del femore e l’osso del bacino, dove esso si inserisce, che prende il nome di acetabolo.
Le parti in causa sono quindi tre:
- testa del femore
- acetabolo
- capsula legamentosa che racchiude l’articolazione.
Queste parti perdono congruità in tempi e gradi differenti, provocando instabilità dell’articolazione e dolore.
L’articolazione coxo-femorale sorregge tutto il tronco posteriore ed è per questo motivo che la malattia deve essere riconosciuta in tempo.
La displasia è una malattia multifattoriale, nonostante l’ereditarietà sia stata riconosciuta come fattore predisponente più importante.
Cani di taglia media e grande sono stati riconosciuti come maggiormente predisposti alla malattia.
È importante notare che esistono delle situazioni che predispongono la malattia.
Tra questi ricordiamo:
- fattori nutrizionali: eccessio carenze di nutrienti (Calcio, Fosforo, proteine ecc) possono provocare alterazioni a livello muscolo scheletrico, aumentando la possibilità di insorgenza
- accrescimento troppo veloce rispetto alla massa muscolare
- eccessivo peso corporeo senza uno sviluppo articolare adeguato
- deformità del bacino
- aumento del liquido sinoviale
- esercizio fisico eccessivo e non controllato
- attività in terreni non adeguati (pavimenti lisci o terreni troppo accidentati)
I segni nel cane adulto o anzianosono i sintomi di dolore articolare e artrosi delle anche che, a seconda della gravità possono manifestarsi con
- riluttanza al movimento– il cane non ha più voglia di giocare come prima, non fa le feste, non salta più addosso
- incapacità di fare i movimenti usuali – salire sul divano, in macchina, le scale
- difficoltà a rialzarsi o a sdraiarsi – i movimenti non sono fluidi
- rigidità di movimento soprattutto a freddo– dopo il riposo fa fatica a muoversi
- dolore dopo sforzo più o meno prolungato.
Nonostante sia difficile curare la displasia dell’anca del cane, la combinazione di una dieta sana, integratori articolari, farmaci antinfiammatori, mantenimento di un peso normale e il giusto tipo di esercizio fisico può risultare molto utile ed efficace.
Il trattamento della malattia ha le finalità di riduzione del dolore, con il mantenimento della funzionalità articolare, e rallentamento della progressione della degenerazione. Se la condizione è molto grave si può, infine,operare chirurgicamente.
Esistono infatti interventi di diverse tipologie, fino alla sostituzione completa dell’articolazione con una protesi articolare nei soggetti che presentano una displasia di grado elevato.