Una terapia personalizzata, formulata in maniera puntuale su sintomo, dosaggio, composizione di principi attivi ed eccipienti, in forma topica o sistemica. La preparazione galenica risponde a un unmet need farmacologico, quando il prodotto industriale è inesistente o non è momentaneamente disponibile sul mercato per una maggiore richiesta o per carenze di materie prime.
A poterne beneficiare è l’intera popolazione, ma si rivela ancora più un valore aggiunto per tutte quelle classi facenti parte di una medicina di genere, ancora meglio di genere-specifica, tanto più se affette da patologie rare o se vivono condizioni cliniche particolari.
È il caso, ad esempio, di coloro che sono avviati o prossimi a un percorso di transizione ad altro sesso, diverso da quello biologico, di cui sono poco note, anche per scarsa letteratura scientifica, specifiche problematiche di salute, criticità, difficoltà legate a uno status fisiologico acquisito nel tempo e dietro stimolazione farmacologica, essenzialmente ormonale. A questo cluster di pazienti la Società italiana farmacisti preparatori (Sifap) ha dedicato lo scorso aprile un webinar, “La galenica nella medicina di genere”, aperto a tutti i Soci.
Quando a essere carente è la medicina
Un percorso di cambio di identità sessuale ha forti implicazioni dal punto di vista fisico e psico-emotivo e sono molte le “carenze” a cui l’attuale medicina espone in caso di specifici bisogni di salute e di cura. È in questi contesti in cui emerge ancora una volta il valore aggiunto della galenica.
«La galenica consente di mettere a punto, per tutti i pazienti con specifiche necessità, preparati magistrali o officinali, laddove questi non siano presenti come prodotti industriali. Vale a dire farmaci che sono garanti di efficacia e sicurezza, in quanto allestiti dietro prescrizione medica da professionisti formati e allestiti secondo le norme di buona preparazione – spiega Paola Minghetti, presidente di Sifap, professore ordinario di Tecnologia e Legislazione Farmaceutiche all’Università degli Studi di Milano e moderatrice del Seminario – Essendo appositamente formulati, spesso una sola capsula o un diverso preparato galenico possono avere un’azione di controllo sinergico su diversi sintomi, evitando al paziente di dovere assumere più farmaci. È noto, infatti, che il farmaco galenico può associare più principi attivi, anche di diversa origine, naturale o sintetica, ciò a favore anche di una migliore aderenza terapeutica».
Il convegno è stata un’occasione per evidenziare problematiche soprattutto di carattere dermatologico e/o ginecologico che più di altre possono interessare questo cluster di pazienti.
Uno sguardo a 360° sul paziente
Il webinar ha visto la partecipazione di diversi esperti, tra cui la dottoressa Martina Castellana, che ha trattato l’aspetto più specificatamente dermatologico, o il dottor Manlio Converti, psichiatra, presidente di AMIGAY aps, che si è focalizzato sull’aspetto psicoemotivo circa, ad esempio, la capacità di affrontare il “peso” psicologico del percorso di cambio sesso.
«Con loro abbiamo individuato alcune problematiche che sono più critiche – prosegue Minghetti – Tra queste, il trattamento della sintomatologia delle donne in menopausa, aspetto che oggi desta maggior attenzione sia per la sintomatologia specifica, sia per la scarsità di farmaci mirati, dovendo spesso fare ricorso per il trattamento a terapie in commercio mutate da altre indicazioni terapeutiche.
La ginecologia è un ambito in cui la galenica può andare in soccorso, sopperendo alla carenza di alcuni preparati, ad esempio per la gestione della secchezza vaginale o altri sintomi, e che hanno riscontri analoghi anche in persone avviate a questo percorso o che, comunque, si sono sottoposte a terapie ormonali». Un ulteriore frequente ambito di impiego della galenica riguarda l’allestimento di preparati per contrastare problemi di caduta dei capelli, effetti collaterali della menopausa, irsutismo.
Articolo di FarmaciaNews – Francesca Morelli