Secondo i dati di un ampio studio prospettico danese un maggior consumo di cereali integrali contribuisce ad aumentare contemporaneamente la qualità di vita e il benessere nella terza età e negli uomini in particolare migliora l’aspettativa di vita senza malattia
L’interesse nei confronti dei fattori che promuovono un invecchiamento sano è in aumento a livello globale a fronte del progressivo invecchiamento della popolazione.
La dieta e gli stili di vita giocano un ruolo cruciale per un invecchiamento in buona salute, anche se le prove di efficacia che consentano di stilare delle linee guida dietetiche specifiche da applicare nella vita quotidiana sono ancora limitate.
I cereali integrali sono specifici componenti alimentari che possiedono un potenziale ancora tutto da esplorare nella prospettiva di un invecchiamento in salute.
Interviene su questa materia una recente ricerca condotta su quasi 50.000 partecipanti arruolati nella coorte danese “Diet, Cancer, and Health Study”. Questi soggetti sono stati seguiti per un periodo medio di 13 anni per gli uomini e di 17 per le donne con l’obiettivo di valutare l’associazione tra il consumo di cereali integrali e l’aspettativa di vita, con e senza malattia, per un periodo di 20 anni. L’invecchiamento in buona salute è stato definito come “assenza di malattie neoplastiche, cardiopatia ischemica, ictus, diabete di tipo 2, asma, malattia polmonare cronica ostruttiva e demenza” durante il follow-up.
Sulla base delle informazioni provenienti da 22.606 uomini e 25.468 donne è emerso che i livelli più elevati di consumo (doppio) di cereali integrali nelle fasi centrali della vita sono associati a 0,43 (IC 95%: 0,33 -0,52) e 0,15 (0,06-0,24) anni in più senza malattie croniche come cancro, malattie cardiovascolari e diabete di tipo II rispettivamente negli uomini e nelle donne.
Confrontando i quartili più alto e più basso di consumo di cereali integrali, con particolare attenzione agli uomini, si è visto inoltre che i partecipanti di sesso maschile con il consumo più elevato di cereali integrali vivevano mediamente un anno in più senza malattie rispetto a quelli con il consumo più basso. Inoltre, anche se un elevato consumo di questi alimenti ha determinato un allungamento dell’aspettativa di vita, la durata della convivenza con la malattia è risultata più breve.
Tra le donne non è stato osservato un aumento della speranza complessiva di vita, ma il periodo della vita trascorso senza malattie concomitanti è stato più lungo, un dato che suggerisce un invecchiamento in migliore salute.
L’assunzione di cereali integrali nella mezza età è stata, quindi, associata a un invecchiamento sano: tale dato mette in risalto l’importanza di questi alimenti per promuovere una vita lunga e in salute, indicando che le politiche sanitarie che ne incoraggiano il consumo possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita nella terza età.
Articolo di L’Erborista