Questo studio clinico randomizzato e controllato in doppio cieco con controllo placebo è stato condotto per valutare gli effetti della applicazione continua dei polifenoli di mela sulle condizioni della pelle del viso e sulla pigmentazione indotta dall’irradiazione ultravioletta (UV) in donne sane.
Vi hanno partecipato 59 donne (età 20-39 anni) che sono state suddivise in modo causale in due gruppi: il gruppo sperimentale ha ricevuto compresse contenenti polifenoli della mela (300 o 600 mg / die), mentre al secondo gruppo è stato dato un placebo, consistente in compresse a base di amido. Dopo 12 settimane sono stati rilevati questi risultati: la sostanza sperimentale ha impedito in modo statisticamente significativo la pigmentazione cutanea indotta da raggi UV (misurata con questi parametri: valore dell’eritema, della melanina, valore L), anche se non è stata osservata in modo chiaro una relazione dose-dipendente.
Non sono state rilevate invece differenze statisticamente significative tra i due gruppi in termini di contenuto e perdita d’acqua transepidermica (TEWL, transepidermal water loss).
Questo studio – conclude il team di ricerca giapponese – ha dimostrato che i polifenoli della mela e i loro principali composti attivi, le procianidine, esplicano diversi benefici per la salute tra cui, come riscontrato in questo trial clinico, una riduzione sulla pigmentazione cutanea indotta dall’irradiazione UV in donne sane, che risultano pertanto protette dallo stress ossidativo causato da tale irradiazione.
Nel discutere in che modo le procianidine esercitano i loro benefici, il team di ricerca ha ipotizzato che svolgano un ruolo significativo le proprietà antiossidanti delle procianidine. “I risultati hanno suggerito che la riduzione dello stress ossidativo e l’attività antiossidante dei polifenoli della mela – aggiungono – hanno determinato l’inibizione della melanogenesi indotta dall’irradiazione UV, in sintonia con quanto rilevato con studi precedenti”.
Articolo di L’Erborista