I gatti, proprio come i cani, possono venire colpiti da malattie infettive molto gravi prevenibili efficacemente attraverso la pratica della vaccinazione.
I vaccini altamente consigliati per i gatti secondo la WSAVA (World Small Animal Veterinary Association) sono quelli che proteggono da malattie molto contagiose, pericolose, diffuse e mortali:
- Panleucopenia felina – è una malattia virale (a volte erroneamente indicata come «cimurro del gatto») causata da un parvovirus (Feline Panleukopenia Virus, FPV), molto resistente nell’ambiente, che provoca gastroenterite con vomito e diarrea, sangue nelle feci, depressione, anoressia e sete apparente ma rifiuto di bere. Alcuni animali possono manifestare una forma lieve di malattia senza sintomi evidenti, mentre altri possono presentare forme più gravi con febbre, shock settico e morte
- Rinotracheite – è una malattia virale (nota anche come «raffreddore del gatto») causata da un herpesvirus (Feline Herpesvirus-1, FHV-1) che si manifesta prevalentemente con sintomi respiratori (scolo nasale e oculare, difficoltà respiratorie, starnuti, tosse), congiuntivite e ulcere corneali.
- Calicivirosi – è una malattia virale causata da un calicivirus (Feline Calicivirus, FCV) che provoca una malattia caratterizzata da depressione, febbre, ulcere orali (che a volte sono l’unico segno) con conseguente scialorrea (abbondante salivazione), segni respiratori e congiuntivali.
- FHV-1 e FCV sono responsabile della cosiddetta «malattia delle prime vie respiratorie» (Upper Respiratory Tract Disease, URTD).
È opportuno iniziare la prima serie vaccinale del gattino a partire dalle 8 settimane di età e proseguire con rivaccinazioni multiple fino alle 16 settimane di età e oltre.
Il successo di questa prima serie vaccinale è infatti fortemente influenzato dalla presenza degli anticorpi materni (Maternally-Derived Antibodies, MDA) ricevuti dal gattino in piccola percentuale durante la gravidanza e assunti in grande quantità dopo il parto con il colostro, il primo latte materno (trasferimento dell’immunità passiva).
Tali anticorpi offrono al piccolo una protezione efficace per le prime settimane di vita e ne garantiscono la sopravvivenza, ma interferiscono con la vaccinazione, rendendola a volte del tutto inefficace.
La somministrazione di un vaccino quando gli anticorpi materni sono ancora presenti nel gattino da un lato neutralizza il vaccino e dall’altro “consuma” gli stessi anticorpi rendendo a tutti gli effetti il gattino sprovvisto di qualunque copertura.
Articolo Dott.ssa Elisa Buttafava