Diversi studi hanno evidenziato che i consumatori di caffeina hanno un rischio ridotto di morte per malattie cardiovascolari, tuttavia non è ancora stata trovata una spiegazione di questo fenomeno a livello biochimico.
Fornisce alcuni elementi al riguardo un recente studio pubblicato sulla rivista Nature Communications secondo cui la caffeina, assunta sia tramite il consumo alimentare sia come supplementazione, è responsabile dell’attivazione di un effetto a cascata che, in definitiva, riduce il livello di colesterolo LDL nel sangue.
In particolare, i ricercatori canadesi della McMaster University hanno osservato che la caffeina aumenta i livelli di Ca2+ nel reticolo endoplasmatico epatico, bloccando l’attivazione trascrizionale della proteina legante gli elementi regolatori degli steroli 2, responsabile della regolazione di PCSK9, una proteina coinvolta nella regolazione dei livelli delle lipoproteine a bassa densità, che svolge pertanto un ruolo chiave nello sviluppo dell’aterosclerosi.
Abbassando i livelli di PCK9 nel sangue, si determina una maggiore espressione del recettore LDL situato sulla superficie del fegato e quindi una maggiore clearance del colesterolo LDL. Secondo i ricercatori che hanno condotto lo studio questi risultati hanno implicazioni di ampia portata poiché mettono in correlazione la caffeina, ampiamente consumata, al metabolismo del colesterolo a livello molecolare, mostrando inoltre come alcuni alimenti e bevande comuni abbiano effetti molto più complessi del previsto.
Fonte: Lebeau PF, Byun JH, Platko K, et al. Caffeine blocks SREBP2-induced hepatic PCSK9 expression to enhance LDLR-mediated cholesterol clearance. Nat Commun. 2022 Feb 9;13(1):770.
Articolo di L’erborista