Il tea tree oil (Melaleuca alternifolia o M. linariifolia) si ottiene per distillazione delle foglie di un arbusto originario della costa orientale dell’Australia e la sua adulterazione sembra abbastanza diffusa, come si legge in un recente rapporto dell’American Botanical Council (ABC).
Il tea tree oil si usa localmente per trattare ferite e piccoli tagli ed è un ingrediente di svariati prodotti cosmetici e per l’igiene personale.
Un recente studio ha rilevato che circa la metà di 43 campioni commerciali esaminati in tre laboratori di analisi non avevano una composizione chimica coerente con esemplari autentici di tea tree oil australiano.
In alcuni casi, scrivono gli esperti di ABC, l’adulterazione potrebbe essere causata dalla confusione sul nome della pianta (diverse piante sono infatti conosciute come tea tree), ma si ritiene che la maggior parte delle adulterazioni abbiano finalità economiche e di lucro.
Quest’ultima tipologia di adulterazioni comprende la diluizione con sottoprodotti a basso costo derivanti dall’olio di eucalipto (Eucalyptus globulus e altre specie di eucalipto), altri oli essenziali oppure l’aggiunta di composti chimici puri derivanti da materiale vegetale, fermentazione o sintesi chimica.
Secondo Stefan Gafner, direttore scientifico di ABC e direttore tecnico del Programma sulle adulterazioni dei botanicals: “Con prezzi che oscillano da 30 a 34 dollari al chilo e una domanda in aumento, il tea tree oil è un obiettivo primario per l’adulterazione per ragioni economiche. Per questa ragione i consumatori dovrebbero essere cauti di fronte a preparati offerti a un prezzo troppo basso”.
Il rapporto sulle adulterazioni del tea tree oil è stato curato da Ezra Bejar, esperto di ricerca botanica, e revisionato da 19 esperti nella materia; include informazioni sulla produzione e il mercato di questo prodotto, un elenco degli adulteranti noti, dati sulla frequenza delle adulterazioni e i metodi analitici utili per individuarle.
“Le informazioni che abbiamo raccolto – ha commentato il direttore esecutivo di ABC Mark Blumenthal – confermano ciò che sospettavamo da tempo, e cioè che si sta commercializzando, in modo inconsapevole o anche intenzionale, materiale adulterato ed erroneamente etichettato come tea tree oil”.
Articolo di L’erborista – Raffaella Bergaglio