Una review pubblicata su Nutrients ha analizzato le prove disponibili relative agli effetti del miele sull’organismo. L’analisi ha mostrato un numero maggiore di effetti benefici derivanti dall’assunzione di miele su diversi fattori di rischio cardiovascolare e metabolico, sulla tolleranza al glucosio, sulla mucosite causata dalla chemio-radioterapia, sulla tosse nei bambini e sulla guarigione delle ferite
Il miele viene prodotto dalle api mellifere, pertanto, è considerato un alimento nutriente, sano e naturale, la cui composizione è molto variabile a seconda della sua origine botanica e geografica.
In generale, tuttavia, è composto principalmente da una miscela di zuccheri diversi (80-85%), acqua 15-17% e proteine (0,1-0,4%), ma contiene anche enzimi, acidi organici, vitamine, minerali e composti fenolici in misura minore che contribuiscono alle sue proprietà.
E sono proprio questi ultimi, infatti, a fare del miele un alimento al quale sono state attribuite proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antimicrobiche.
Una review (A Comprehensive Review of the Effect of Honey on Human Health) da un team di ricerca dell’Università di Granada (Spagna) e pubblicata su Nutrients, si è posta come obiettivo quello di analizzare le prove disponibili dell’effetto del miele sull’uomo.
La review condotta
Sono stati analizzati 48 studi clinici pubblicati tra il 1985 e il 2022, per un totale di 3.655 soggetti di età media pari a 30 anni.
Gli studi considerati comprendevano diversi gruppi di popolazione (soggetti sani, soggetti in sovrappeso o obesi, soggetti diabetici, soggetti affetti da tumore, bambini, ecc.) e includevano più di 30 tipi diversi di miele, assunti per via orale o utilizzati per applicazione topica.
I risultati su fattori di rischio cardiovascolare e metabolico
Dall’analisi è emerso che una dose di circa 70 g di miele non trattato industrialmente, assunto quotidianamente per almeno 30 giorni, possa determinare effetti benefici sui fattori di rischio cardiovascolare, riducendo i livelli di trigliceridi, di colesterolo (sia totale, sia LDL) e di glucosio a digiuno. Inoltre, aumenta il livello di colesterolo HDL.
È stato evidenziato che anche nei soggetti con obesità, l’assunzione regolare di miele porta a una riduzione dei livelli di colesterolo e trigliceridi, favorendo la riduzione di peso, grasso corporeo, proteina C-reattiva e indice di massa corporea.
Benefici su mucosite, intossicazione da alcol e guarigione delle ferite
È stato dimostrato, inoltre, che l’integrazione con miele di trifoglio produce effetti sazianti. Dosi di 1-1,25 g di miele per chilo di peso riducono l’intossicazione dovuta all’assunzione di alcol.
Nei pazienti affetti da leucemia e cancro della testa e del collo, sono stati osservati miglioramenti della mucosite e diminuzione della perdita di peso laddove sono state utilizzate soluzioni di diversi tipi di miele (miele di bosco, di timo, di trifoglio) per sciacqui o collutori con ingestione. Tuttavia, il miele di Manuka non sembra essere raccomandato per questi pazienti.
Sembra, inoltre, che vi sia un’accelerazione della guarigione delle ferite grazie all’applicazione topica di creme al miele, negli ascessi di tosse nei bambini, nelle ferite e nelle ulcere del piede diabetico, anche se questi effetti non superano i trattamenti convenzionali.
Alcune osservazioni conclusive
Sebbene il numero di studi condotti finora sia limitato e le diverse indagini non siano standardizzate, sono stati osservati effetti benefici derivanti dall’assunzione di miele, soprattutto quando la sua assunzione sostituisce quella di altri dolcificanti.
Inoltre, hanno evidenziato i ricercatori, il miele potrebbe essere un coadiuvante sicuro da somministrare insieme ai farmaci utilizzati per alcune patologie.
Articolo di FarmaciaNews – Elena D’Alessandri