I nostri animali possono essere frequentemente colpiti da forme di parassitosi intestinale più o meno gravi, che, in certi casi, si possono trasmettere anche all’uomo.
I parassiti intestinali del cane e del gatto si distinguono a seconda della loro forma in vermi tondi o nematodi (ascaridi, tricocefali, anchilostomi) e vermi piatti o Cestodi (Echinococcosi granulosus, Dipylidium caninum e Taenie app).
Solitamente causano una sintomatologia gastro-intestinale (caratterizzata da feci molli o diarrea, vomito, dimagrimento) spesso accompagnata da segni clinici sistemici come anoressia, abbattimento, anemia.
Nei cuccioli i sintomi sono solitamente, più evidenti e gravi rispetto agli adulti, nei quali la presenza dei parassiti passa spesso inosservata.
Il trattamento e la prevenzione con specifici prodotti ad uso veterinario sono fondamentali, non solo per limitare il rischio di sviluppare patologie debilitanti negli animali, ma anche per scongiurare il pericolo di trasmissione all’uomo.
Per il trattamento dei vermi tondi si possono usare diverse categorie di principi attivi,tra cui i benzimidazolici, di cui fa parte il Mebendazolo. Per il trattamento dei vermi piatti il principio attivo più utilizzato è il Praziquantel.
L’ESCCAP (European Scientific Counsel Companion Animali Parasites) raccomanda di effettuare il trattamento di avermi azione con una frequenza di almeno 4 volte nel corso dell’anno e, in situazioni ad alto rischio, anche a cadenza mensile.
Inoltre, per sensibilizzare il pubblico verso questa problematica, l’ESCCAP ha anche sviluppato delle linee guida basate su informazioni scientifiche aggiornate e infografiche disponibili sul sito https://www.esccap.org e liberamente consultabili da tutti.
Dott.ssa Elisa Buttafava