L’estate, con le sue lunghe esposizioni al sole e le giornate trascorse in spiaggia a contatto con acqua e salsedine, può mettere a dura prova i nostri capelli, anche i più resistenti, specialmente se sono lunghi, trattati con decolorazione e permanenti e tendenti alla secchezza.
I raggi solari che stimolano la produzione di melanina, responsabile dell’abbronzatura, sono, infatti, causa della produzione di radicali liberi. Inoltre, nell’acqua di mare sono presenti minerali, come sodio, calcio e magnesio, che provocano opacizzazione e perdita di elasticità del capello.
Il cloro delle piscine, poi, può danneggiare il fusto e favorire la comparsa di doppie punte o decolorare i capelli, anche se questo non è causa diretta di caduta.
In generale, comunque, i capelli esposti al sole si schiariscono e i capelli bianchi o decolorati tendono a ingiallire a causa della degradazione del triptofano (un aminoacido essenziale). Il colore del capello dipende da due pigmenti, le eumelanine, di colore bruno-scuro e le feomelanine, di colorito giallo-rosso, che vengono prodotte dai melanociti presenti a livello della matrice del follicolo. La prevalenza delle une o delle altre a livello della corteccia del capello determinerà il colore della capigliatura: nera o castana nel primo caso, bionda oppure rossa nel secondo.
La melanina ha il compito di proteggere il fusto dai danni ossidativi determinati soprattutto dai raggi ultravioletti (Ruv), ma anche da altri fattori ambientali, che causano la rottura dei ponti disolfuro, con aumento della fragilità dei capelli, che si spezzano e si disidratano per la perdita della cuticola, lo strato protettivo più superficiale. Le chiome bionde, rosse, bianche e quelle decolorate vengono molto più facilmente danneggiate dal sole rispetto a quelle nere o castane e il danno aumenta se i capelli vengono esposti ai raggi ultravioletti quando sono bagnati (come spesso accade proprio d’estate). Considerando tutto ciò, conseguono delle alterazioni a carico della struttura del fusto, come disidratazione e perdita di elasticità, formazione di doppie punte (tricoptilosi), invecchiamento della struttura capillare, graduale indebolimento della corteccia fino alla rottura (tricoclasia) e aumentata caduta dei capelli.
Attraverso uno strumento in grado di valutare la pelle a maggiore ingrandimento, il dermatoscopio, si può costatare che il cuoio capelluto si pigmenta durante l’esposizione al sole, ciò significa che la cute si abbronza anche se i capelli sono presenti e offrono uno schermo naturale, ma parziale, alle radiazioni. I Ruv raggiungono così i follicoli pilosebacei da cui sboccano i fusti e i danni accumulatisi durante tutta l’estate si manifestano in autunno, con un’aumentata perdita giornaliera del numero di capelli (dai 50-60 capelli/die a circa 100 capelli/die e, in alcune persone, anche oltre).
Così, come abbiamo cura della nostra pelle, è molto importante proteggere, allora, anche i capelli, utilizzando prodotti specifici in grado di contrastare i danni indotti dai raggi Uv, che mettono a dura prova la bellezza e la lucentezza della capigliatura. È necessario, dunque, seguire alcune regole importanti, ma semplici ed efficaci prima di affrontare la bella stagione. Il consiglio dal punto di vista dermatologico è quello di utilizzare quotidianamente durante l’estate, al mare, ma anche in montagna o in città, prodotti solari protettivi in spray, olio, latte bifasico, emulsioni, a base di estratti vegetali (curcuma, zafferano, cera d’oliva, estratti di calendula, rosmarino, salvia, di mandorle dolci, di fiori di girasole, grano del riso e altri ancora), per riparare i capelli dai danni dei raggi ultravioletti, del vento, della salsedine e dai disinfettanti che si trovano nell’acqua delle piscine. Ciò vale sia per i capelli sottili, ma anche grossi, scegliendo le formulazioni più adatte al caso.
Tali prodotti si applicano al mattino prima di uscire, durante la giornata e dopo ogni bagno, previo risciacquo dei capelli in abbondante acqua dolce per allontanare la salsedine o il cloro, riordinandoli con le dita oppure con pettini a denti larghi, senza traumatizzarli con la spazzolatura, poiché i capelli, quando sono bagnati hanno una resistenza ridotta e sono, dunque, molto più fragili e a rischio di spezzarsi.
Per il lavaggio, si possono scegliere shampoo delicati e reidratanti (estratto di fiori di peonia, miele di acacia, estratto di midollo di bambù, di sambuco, derivati dell’olio di cocco, olio di buriti, di baobab, estratti di fiordaliso e calendula) in alternanza a creme lavanti (a base di tensioattivi vegetali, come l’olio di buriti, di baobab, l’estratto di saponaria e di altre piante) ad azione idratante, nutriente e protettiva delle fibre capillari, indicati per un uso quotidiano e, se i capelli sono tinti, adatti a mantenere anche la brillantezza del colore. Possono contenere complessi di filtri solari ad ampio spettro Uva e Uvb, proteine, vitamine, quali la vitamina E e la provitamina B5, estratti vegetali di semi di angelica, macadamia, olio di jojoba, di crusca di riso, di mais, di carota, di ricino.
Il danno da esposizione ai Ruv diviene maggiore se il fusto contiene alte quantità di rame che è contenuto nell’acqua in concentrazioni variabili (che dipendono da Paese e Paese) e che penetra nel capello durante il lavaggio. L’aggiunta di chelanti del rame allo shampoo può prevenire questo tipo di danno.
Dopo lo shampoo sono indicati balsami a risciacquo che formano attorno al fusto una pellicola protettiva nei confronti dei danni ambientali e contengono principi attivi in grado di idratare, nutrire e donare morbidezza e brillantezza al capello. Anche l’asciugatura è importante e sarebbe preferibile che avvenisse utilizzando un asciugacapelli non molto caldo, evitando pieghe complicate, di raccogliere i capelli in code troppo strette, l’uso di ferri, piastre o spazzolature energiche, in modo da non stressare ulteriormente la chioma.
Anche le maschere idratanti e ricostituenti sono preziose alleate di bellezza e salute: possono essere effettuate 1-2 volte alla settimana per nutrire e ristrutturare ulteriormente i capelli. Contengono sostanze quali ceramidi, estratti vegetali di uva (procianidine), di pompelmo, di olivello spinoso, di grano del riso, burro di sapote, acido ialuronico, collagene d’acacia, olio di macadamia, di jojoba, di baobab, di buriti, olio essenziale di arancia dolce, cera di fiori di narciso, estratto di fiori di peonia, microproteine di grano, polifenoli. E ancora, per i capelli più disidratati e che si spezzano facilmente, cheratina vegetale (aminoacidi estratti da frumento, mais e soia, ad azione biomimetica, cioè in grado di replicare la struttura naturale del capello), burro di sapote (ricco in omega 6), di argan, acido ialuronico, ceramidi e olio di baobab per ripristinare il film idrolipidico e il cemento intercellulare. Si applicano per una decina di minuti e poi si risciacquano con abbondante acqua.
Utili le creme protettive da applicare senza risciacquo ogni giorno e prima dell’asciugatura, ricche di principi attivi in grado di proteggere e idratare il fusto, sempre a base di estratti vegetali. Un’ulteriore protezione dai raggi ultravioletti è rappresentata sicuramente dall’uso del cappello che si può indossare in spiaggia, in piscina, quando si passeggia e quando si cammina in montagna o in città. In tal modo si evita il danno solare sia a carico del cuoio capelluto, sia del fusto del capello. Meglio evitare, infine, di effettuare le tinture dei capelli subito prima (il giorno prima) di andare al mare, poiché tendono a sbiadire sotto l’effetto dei Ruv, della salsedine e del cloro.