La cannella è una spezia ben studiata in letteratura e associata a interessanti proprietà di benessere, tra le quali quella antiossidante e anti-infiammatoria.
La patologia renale cronica (CKD) porta molte alterazioni nel corpo del paziente, tra le quali anche infiammazione sistemica e un forte stress ossidativo: da qui l’interesse di un team di ricerca brasiliano di verificare se la cannella possa essere di qualche aiuto per questi soggetti, assunta come alimento. Se così fosse, si unirebbe ad altri alimenti già noti per essere utili nella CKD: curcuma, propoli, noci brasiliane, barbabietola, bacche e crucifere.
Una recente revisione narrativa brasiliana, pubblicata su “Kidney Research and Clinical Practise”, riporta quanto scoperto dai pochi studi che hanno valutato gli effetti della cannella sulla CKD, iniziando proprio dagli effetti antiossidanti e antinfiammatori. In questo caso ci sono alcuni studi in vitro e in vivo su modelli animali che correlano l’assunzione di cannella con la riduzione dei livelli di malondialdeide, l’attivazione del fattore di trascrizione Nrf2 e la sintesi di enzimi ad azione antiossidante, come la superossidasi dismutasi.
Rimanendo sempre in questo ambito, però, i pochi studi su uomo effettuati non hanno portato a risultati certi. Passando alla gestione del diabete, sembra che la cannella, e in particolare i polimeri di procianidine di tipo A e la cinnamaldeide, possa migliorare l’azione dell’insulina e il metabolismo del glucosio.
Gli studi su uomo, anche revisioni, non forniscono un risultato univoco, però: alle volte sembra che la cannella possa incidere positivamente sull’emoglobina glicata, altre sulla glicemia a digiuno, per esempio, mentre in alcuni casi non si trovano collegamenti.
Il problema è che la cannella contiene molti composti ed è difficile capire quali siano efficaci e quali no sul diabete, che resta una delle principali cause di CKD insieme all’obesità. Ecco allora che è interessante vedere se la cannella possa favorire un dimagrimento e una riduzione delle complicanze associare all’eccesso di grasso addominale. Anche in questo caso, nonostante gli ottimi risultati ottenuti in vitro o su modelli animali, sono pochi gli studi su uomo a trovare relazione effettiva tra cannella ed effetto antiobesogenico… alcuni dei quali condotti però su campioni numericamente interessanti. Un altro aspetto preso in considerazione dalla revisione brasiliana è l’effetto della cannella sulle patologie cardiovascolari, tra le principali complicanze del CKD: ancora una volta, i risultati presenti in letteratura non consentono di trarre conclusioni definitive.
Tuttavia, gli autori sottolineano che le proprietà della cannella sulla salute sono così tante, da suggerire di tenerla in considerazione, ancora più perché sembra dare effetti collaterali. Gli autori stressano comunque l’esigenza di continuare a studiare l’uso della cannella nei pazienti con CKD per avere maggiori certezze.
Studio: Cinnamon: an aromatic condiment applicable to chronic kidney disease Kidney Res Clin Pract. 2023;42(1):4-26. Published online January 31, 2023 DOI: https://doi.org/10.23876/j.krcp.22.111
Articolo di IFM