Dolore, intenso bruciore, frequente stimolo a urinare, sensazione di peso al basso ventre sono solo alcuni dei sintomi più comuni di un’infiammazione che può essere trattata naturalmente
Solitamente questa infiammazione, acuta o cronica, della mucosa che riveste la vescica viene causata dal passaggio di alcuni batteri, normalmente presenti nell’intestino, nelle vie urinarie. Molto spesso, nonostante la severità della sintomatologia, le analisi prescritte dal medico finiscono per rivelare un esito negativo. I sintomi sono ascrivibili, quindi, esclusivamente a un forte processo infiammatorio delle vie urinarie e a uno stato di congestione dell’area pelvica.
Naturalmente, soprattutto nel caso delle cistiti ricorrenti, si rivela fondamentale ai fini di una terapia efficace, ottenere una diagnosi precisa, che escluda la presenza di patologie concomitanti o eventuali malformazioni.
Mirtilli rosso per gestire i processi infettivi
Tra i trattamenti naturali mirati alla soluzione del problema cistite, gli estratti di bacche di mirtillo rosso americano (Vaccinium macrocarpon), meglio noto come cranberry, sono particolarmente diffusi, anche per l’estrema sicurezza d’impiego che ne consente l’uso, previa indicazione del medico, anche in pediatria, gravidanza e allattamento.
Si tratta di un piccolo arbusto che, come suggerito dal nome, cresce spontaneo negli Stati Uniti (Nord) e in Canada, ampiamente coltivato per le sue bacche, usate in campo sia alimentare sia salutistico. L’ampia presenza degli estratti dei frutti di questa pianta
nella composizione di molti preparati naturali in commercio è giustificata dalla capacità
dei propri principi attivi polifenolici, le proantocianidine o PACs, di esercitare attività antinfiammatoria, utile nella gestione della fastidiosa sintomatologia, come anche di impedire ai batteri responsabili dell’infezione di aderire alle superficie della mucosa delle
vie urinarie e della vescica, favorendone una più rapida eliminazione.
Solitamente ben tollerato per la sua azione delicata sulla mucosa gastrointestinale, il mirtillo rosso costituisce il rimedio ideale per le cure di lunga durata, soprattutto in caso di cistiti recidivanti oppure in età pediatrica. Oltre a ridurre l’incidenza delle ricadute, questo rimedio possiede la capacità di stimolare la regolarizzazione del transito intestinale, fornendo così un valido ausilio a uno dei problemi che più frequentemente assillano chi soffre di cistite, la stitichezza.
Declinato in molteplici versioni commerciali, il mirtillo rosso rientra tra gli ingredienti della maggior parte delle formulazioni in polvere, in pratiche bustine da solubilizzare in acqua, che ne prevedono solitamente l’associazione al D-mannosio, monosaccaride dall’azione “antiadesiva” sinergica a quella del mirtillo rosso, ma può essere utilizzato anche come succo puro concentrato, estratto secco in capsule o macerato glicerico in gocce, estratto ottenuto dai giovani getti freschi della pianta. Fondamentale ricordare che l’efficacia del
rimedio è legata a una adeguata titolazione in proantocianidine-PAC, oltre che a un’assunzione corretta, lontano dai pasti, preferibilmente alla sera, a vescica vuota, prima di coricarsi.
Il ruolo dell’uva ursina
A supporto dell’azione del mirtillo rosso, per brevi periodi, è possibile associare, in estratto secco titolato in arbutina o tintura madre, un altro rimedio prezioso per contrastare il processo infettivo, l’uva ursina (Arctostaphylos uva. ursi). L’arbutina presente nelle sue foglie, di per sé inattiva, è in grado di trasformarsi a livello renale nel suo derivato attivo, l’idrochinone, dotato di efficace attività antibatterica e, quindi, dotato di azione antisettica e antinfiammatoria sull’apparato urinario, utile per ridurre sia il dolore sia la frequenza dello stimolo urinario. Si consigliano, però, in questo caso, trattamenti brevi di 10-15 giorni al massimo, visti i possibili effetti irritanti dei tannini presenti sulla mucosa gastrica.
Articolo tratto da FarmaciaNews