L’Arnica montana è una pianta autoctona, tipica dei prati di montagna e caratterizzata da grandi margherite giallo-arancioni con odore aromatico e sapore amaro.
Per le preparazioni fitoterapiche si utilizzano i capolini, raccolti da giugno ad agosto, che già in antichità venivano utilizzati dall’uomo per i loro effetti positivi in caso di distorsioni, gonfiori, slogature, contusioni, traumi e fratture.
L’Arnica, oltre che sull’uomo, può essere utilizzata sugli animali esternamente in forma di crema e gel da applicare localmente sulla zona dolente, facendo attenzione che l’animale non si lecchi, oppure in preparati omeopatici per via orale, facendo comunque attenzione al dosaggio, poiché contiene principi attivi tossici che possono provocare disturbi gastro-intestinali.
L’Arnica nel cane, similarmente al gatto, è molto indicata in caso di traumi, post chirurgia e soprattutto nei casi di disturbi muscolo-scheletrici quali osteoartrite e displasia, ma anche in casi particolari come dermatite.
L’arnica in forma di gel o crema, può essere applicata sull’area da trattare prima di portare l’animale a passeggio per dare al prodotto il tempo di essere assorbito.
L’arnica in rimedio omeopatico può essere invece utilizzata con tranquillità per un’azione più generale, ma senza eccedere, infatti all’aumento della dose non corrisponde l’aumento dell’efficacia, anzi, aumenta solo il rischio di eventuali effetti collaterali.
L’Arnica è una pianta molto potente, che è in grado di inibire il rilascio di citochine e mediatori dell’infiammazione. È un validissimo aiuto da sola in caso di problemi meno seri, mentre può far parte di una terapia combinata in caso di problemi più gravi. Essa rappresenta comunque una possibilità terapeutica di grande utilità e con meno effetti collaterali dei comuni antinfiammatori e antidolorifici allopatici.
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Dott.ssa Elisa Buttafava