Fin dalla notte dei tempi gli uomini hanno cercato, nella Natura che li circondava, le risorse per sopravvivere: il nutrimento per sostenersi, il calore del fuoco per riscaldare le fredde notti d’inverno e per tenere lontani i pre- datori, l’acqua per dissetarsi e purificarsi.
Nelle piante essi trovarono un prezioso strumen- to per preservare o ritrovare la propria salute: per primi i popoli aborigeni che ancora oggi abitano i territori australiani, e poi gli indiani, attraverso la pratica dell’Ayurveda ed ancora la Medicina Tradizionale Cinese, il più grande cor- pus filosofico basato sull’osservazione dell’uomo che sia mai stato scritto, e ancora Ippoccrate, considerato il “padre” della medicina Occiden- tale: tutti fecero dell’osservazione del mondo circostante ciò che con il progresso sarebbe diventato “ricerca” e dell’uso delle proprietà medicamentose delle piante quello che sarebbe diventato “terapia”.
È dai primi fuochi accesi nei quali i nostri incon- sapevoli antenati gettarono erbe in grado di sprigionare aromi che si rivelarono benefici che prende il via la sperimentazione della Materia Aromatica, è dal lavoro del medico persiano Avicenna che nasce l’alambicco, lo strumento attraverso il quale la maggior parte di essa viene estratta ed è attraverso lo studio di chimici, medici e farmacisti nel corso del XX secolo che l’Aromatereapia diventa scienza.
Renè Maurice Gattefossè che per primo nel 1929 utilizzò questo termine, Pierre Franchom- me e Daniel Pènoel che negli anni ’70 applica- rono alla Materia Aromatica tutte le tecniche
di studio utilizzate per la ricerca farmacologico scientifica e di seguito numerosi altri ricercatori, fra i quali ci piace citare il Dr Dominique Bau- doux, farmacista belga ancor oggi impegnato in una preziosa opera di divulgazione delle proprietà della Materia Aromatica, sono le figure che ne hanno fatto a tutti gli effetti uno strumen- to di terapia scientifica che non deve in nessun modo essere confuso con la Medicina alternati- va e, in un certo senso, neppure completamente assimilato alla Fitoterapia classica.
La corretta chiave di lettura della Materia Aro- matica è infatti rappresentata dalla chimica: in modo assolutamente analogo al farmaco un olio essenziale o un’essenza devono essere conside- rati in termini di molecole costituenti e pertanto, riferendosi ad esse, la sola definizione corretta è quella di “allopatia naturale”.
Questo è il motivo per cui nessuna Farmacia dovrebbe essere sprovvista di un settore dedica- to all’Aromaterapia: non si tratta di “profumi” né di meri coadiuvanti ad altri tipi di intervento, ma dello strumento più potente che la Natura ci ha fornito per fare terapia.
Un olio essenziale o un’essenza sono sostanze chimiche prodotte dalle piante (piante Aroma- tiche, circa l’1% della totalità delle piante) per rispondere alle loro proprie esigenze (difesa da parassiti ed insetti; riparazione; comunicazione; regolazione del metabolismo) in appositi organi che si trovano in parti precise della pianta (legni; foglie, fiori; frutti; radici; resine).
Dalla pianta possono essere estratti attraverso un particolare procedimento che richiede l’uso di una sorta di alambicco nel quale viene fatta passare una corrente di vapore in grado di me- scolarsi alle molecole aromatiche, che sono per loro natura molecole volatili, e nel quale si pro- cede poi ad una condensazione della miscela (vapore + molecole aromatiche) e ad una sepa- razione dell’olio essenziale (che avendo densità inferiore ad 1 si trova nella parte superiore del vaso di raccolta) e dell’acqua che inizialmente costituiva il vapore e che attraverso il contatto con la molecola aromatica risulta in qualche modo “informata” dalle molecole aromatiche e presenta proprietà terapeutiche, essa prende il nome di idrolato o acqua aromatica. Questo tipo di estrazione viene utilizzato nella maggior parte dei casi ed il prodotto è rappresentato, appunto, dagli oli essenziali e dagli idrolati.
Nel caso delle scorze degli agrumi (piante ap- partenenti al genere delle Rutacee) viene invece utilizzato per l’estrazione un sistema di spremi- tura a freddo attraverso l’uso di un torchio nel quale vengono collocate le scorze sminuzzate che, dopo essere state pressate vengono sepa- rate dal liquido estratto per centrifugazione. Si ottengono in questo modo le essenze.
La Materia Aromatica impiegata in terapia è dunque costituita da oli essenziali, idrolati, es- senze.
Si sente in alcuni casi parlare di Assoluti: si tratta anche in questo caso di molecole aromatiche ma, dal momento che per ragioni tecniche devono essere impiegati per la loro estrazione solventi dei quali rimane comunque traccia nel prodotto finale, l’Aromaterapia normalmente non ne fa uso.
La qualità della materia aromatica è una conditio sine qua non per poterla consigliare ed utilizzare in totale sicurezza pertanto anche al farmacista più appassionato ed esperto, a meno che non abbia intenzione di investire in strutture ade- guate su larga scala, è consigliato affidarsi ad
un Laboratorio serio ed in grado di seguire tutte le fasi della produzione (dalla coltivazione alla raccolta, dall’estrazione alla conservazione tanto della pianta prima, quanto della Materia Aroma- tica poi).
Nell’uso della Materia Aromatica è bene inoltre evidenziare un altro aspetto non secondario: la conoscenza del chemiotipo (CT), ovvero della molecola (o delle molecole) caratterizzanti l’olio essenziale o l’essenza; deve pertanto, su ogni “partita” di Materia Aromatica estratta essere condotta un’analisi aggiuntiva a quelle certifi- canti la qualità in termini di purezza ed integra- lità (la presenza cioè di tutte le molecole costi- tuenti, segno che l’estrazione è stata condotta correttamente). Questa analisi, che altro non è che una prova gascromatografica, permetterà di conoscere la molecola che dà la sua impron- ta alla Materia Aromatica e che è indispensa- bile conoscere per determinarne uso; efficacia; dosaggi; tossicità.
Così da un olio essenziale estratto da Rosmari- nus officinalis potremo ottenere un CT a Ver- benone, con prevalente azione di regolatore metabolico e drenante epatico, un CT a Canfo- ra con azione stimolante ed antinfiammatoria in particolar modo a livello articolare ed un CT a Cineolo ad azione balsamica e drenante polmo- nare con particolare efficacia su forme di sinusi- te, tosse ed asma.
Solo un Laboratorio serio potrà fornire tale cer- tificazione che tra l’altro non in tutti i Paesi risulta obbligatoria ma che è indispensabile per un utilizzo in sicurezza.
Ricordiamoci sempre che ogni volta che noi dia- mo un consiglio noi facciamo due cose: compia- mo una scelta e ci prendiamo una responsabili- tà: solo se a monte ci vengono fornite le giuste garanzie potremo farlo in totale sicurezza.
La Materia Aromatica non è quindi cosa da poco: è chimica, essenzialmente, lo abbiamo visto, e possiamo, se correttamente preparati, utilizzarla esattamente come un Farmaco fa- cendone uno strumento di lavoro prezioso ed insostituibile.
A differenza di quanto accade per molti rimedi, la Materia Aromatica offre Studi, certificazioni, ragioni molecolari e farmacologiche riguardo alla propria azione, può essere analizzata e testa- ta, la sua azione e le sue modalità di azione sono ormai confermate da numerosi lavori apparsi sulle più importanti riviste.
La spiegazione di tale azione risiede nella chimi- ca e nella presenza delle molecole che devono pertanto sempre essere oggetto di valutazione nella scelta, non consiglierò un olio essenziale di Timo CT Linalolo se non per brevi periodi per trattare una forma respiratoria, benché acuta, a causa delle molecole particolarmente aggres- sive presenti in esso, ma mi orienterò se non da subito dopo un breve periodo verso un olio es- senziale di Ravintsara CT cineolo che, nonostan- te la presenza di ossidi, è un olio più “tranquillo” ed utilizzabile anche sul lungo periodo.
Da quanto sopra emerge che ci troviamo di fronte ad uno strumento potente, chimicamente analizzabile, farmacologicamente efficace che del farmaco presenta tutte le caratteristiche (anche in termini di tossicità, motivo per cui è importante conoscerne bene tutti gli aspetti) ma che appare davvero uno strumento irrinuncia- bile per il farmacista moderno che voglia affian- care alle proprie conoscenze classiche nuove tecniche di terapia efficaci, documentabili e, se utilizzate con perizia, sicure.
Ogni Farmacia dovrebbe avere, a mio parere, un settore dedicato all’Aromaterapia, intesa come Oli Essenziali ed Essenze puri, naturali ed integrali, per dare una possibilità di consiglio efficace e innovativo. Prepararsi al consiglio è meno complesso di quanto possa sembrare dal momento che il Farmacista, in alcuni casi forse, e questo mi verrà perdonato dalla categoria, più del medico, possiede già tutta la preparazione necessaria in termini di chimica, farmacologia, microbiologia, anatomia, fisiologia, patologia, botanica, per utilizzare in modo corretto e con- sapevole la Materia Aromatica.
Occorre ancora un po’ di studio per “mettere insieme i pezzi” forse, ma se le basi sono solide egli si ritroverà fra le mani uno strumento effica- ce e potente che gli consentirà di lavorare con la professionalità e la perizia che lo contraddi- stingue da sempre.
Il mio invito, a conclusione di queste righe è quello di aprirsi al mondo della Materia Aroma- tica, di fare qualche ricerca riguardante gli studi scientifici su di essa compiuti e di incominciare a prepararsi, a conoscerla, per utilizzarla.
Oggi essa è infatti e per alcuni versi, nonostan- te la grande passione che nutro nei suoi con- fronti, purtroppo, un argomento che, mi si pas- si il termine, va “di moda” e rischia di diventare appannaggio di categorie che non possiedono la preparazione e la competenza del Farmaci- sta. per quanti corsi di formazione in materia possano aver fatto, le basi reali, costituite dalle materie sopracitate, non sono un qualcosa
che di impara in un fine settimana, per quanto intenso. L’invito che ripeto ai colleghi è dunque quello di farne proprio strumento di lavoro, un giorno dopo l’altro, al pari del farmaco al quale non deve in alcun modo essere sostituito ma con il quale può e deve convivere.
Il giorno in cui ogni Farmacia avrà il suo settore aromaterapico ben costruito ed organizzato e il Farmacista si sarà data la possibilità di utilizzare anche questo potente strumento per il suppor- to della salute, avremo fatto davvero un passo importante verso la prevenzione e la cura di molte patologie.
di Stefania Sartoris,
Farmacista – Biologo – Naturopata
Titolare di Farmacia
Professore a contratto presso il Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco dell’Università degli Studi di Torino Formatore e consulente in Aromaterapia