Un’eccessiva esposizione al sole conduce a disidratazione e secchezza della pelle, a causa della maggiore eliminazione di vapore acqueo attraverso l’epidermide e della più intensa attività delle ghiandole sudoripare eccrine.
Le sostanze caratterizzati da una specifica attività idratante cutanea favoriscono essenzialmente il legame dell’acqua allo strato corneo, lo strato più superficiale della pelle.
Tra le sostanze funzionali, in grado di favorire l’idratazione dello strato corneo e ripristinare I componenti del fattore idratante naturale, Troviamo alcune sostanze di origine vegetale le mucillaggini, abbondanti le radici di Altea, nella parte aerea della malva le infiorescenze di tiglio, e le pectine, comportamenti tipici dei fiori di rosa e del fiordaliso.
Caratterizzate da una grande abilità per l’acqua assorbendo una grande quantità di acqua che cedono poi allo strato corneo, sulla superficie del quale si stratificano formando un sottile film elastico e trasparente che contrasta la disidratazione cutanea fungendo da vero e proprio scudo igrometrico.
Un’importante azione idra
tante indiretta è infine esercitata dagli oli vegetali, ricchi in acidi grassi polinsaturi il grado di provvedere al ripristino della fisiologica barriera cutanea mediante un’azione filmogena ed emolliente.
Olio di cocco, Olio di palma, Olio di oliva, olio di mandorle dolci, Olio di germe di grano, Olio di borragine, Olio di jojoba rappresentano infatti delle vere è proprie miniere di acidi grassi polinsaturi ad azione seboaffine, in grado di svolgere un’efficacie azione sebo-restitutiva ed emolliente.
E dopo?
Pur adottando tutte le precauzioni e utilizzando il prodotto più adatto alle esigenze specifiche della pelle, il “bagno di sole” costituisce per la pelle esperienza sicuramente “stressante”: non va dimenticato che l’abbronzatura non è altro che un meccanismo di autodifesa della pelle e curare la pelle dopo l’esposizione solare non significa trattare esclusivamente fastidiose manifestazioni come in l’eritema solare, ma anche prevenire fenomeni come l’invecchiamento precoce, la formazione di rughe, la perdita di luminosità e l’eccessiva secchezza cutanea.
Una pelle curata prima, durante e dopo l’esposizione solare sarà non solo più sana, ma anche in grado di mantenere più a lungo l’abbronzatura.
Per facilitare il ripristino dell’equilibrio cutaneo e favorire i processi di riparazioni dell’epidermide, la pelle dovrà quindi essere accuratamente reintegrata decongestionante ricorrendo a prodotti idratanti, lenitive, calmanti: le alternative naturali non mancano tra le piante che possiedono proprietà antinfiammatorie, decongestionanti ed emollienti si possono citare la Malva, l’amamelide, la camomilla, la liquirizia, la propoli, in cui estratti possono essere veicolati nei più diversi tipi di preparazioni, dall’unguento alla pomata, alle emulsioni o ancora all’ olio e al gel.
Un ruolo da protagonisti dell’ambito dei doposole naturali va sicuramente assegnato a tre piante:
Aloe vera: il gel di Aloe Vera è caratterizzato da interessanti proprietà protettive. Possiede proprietà idratanti, emollienti, cicatrizzanti e antinfiammatorie lo rendono particolarmente indicato il trattamento di molte affezioni della pelle, incluso l’eritema solare.
Calendula: i preparati per uso topico di calendula possono essere utili per contrastare arrossamenti e secchezza legati all’esposizione solare.
Iperico: grazie alle sue proprietà antiinfiammatorie, cicatrizzanti e riepitelizzanti rappresenta infatti uno dei prodotti naturali più indicati quando si vuole esercitare sulla pelle un’azione lenitiva e disarrossante.
Ricordando che gli estratti dell’Iperico impiegati per via orale possono esercitare un’azione fotosensibilizzante, può essere consigliabile l’oleolito esclusivamente nelle ore serali.
Articolo tratto da: L’ERBORISTA NUMERO 4 – APRIRE 2021