A cura del Dott. Giuseppe Pingitore, specialista in allergologia.
Starnuti, occhi rossi e lacrimanti, ma anche naso chiuso e pruriti vari, se non addirittura tosse e difficoltà a respirare: ecco alcuni dei sintomi di allergia al pelo del gatto.
In realtà, l’allergia non è innescata direttamente dal pelo, ma dall’esposizione all’allergene Fel d 1, una proteina presente nelle ghiandole sebacee e nella saliva dei felini, e chi arriva poi a districarsi anche sul pelo dell’animale.
Non sempre, però, chi è allergico al proprio gatto ha la possibilità di allontanare l’animale dalla propria abitazione.
Come fare in questi casi?
Esistono molte operazioni per tenere sotto controllo l’esposizione ai felini, senza rinunciare a tenere in casa il proprio amico a quattro zampe.
Ecco alcuni consigli, per ridurre l’esposizione agli allergeni in casa:
- Evitare di avere tanti gatti in casa: you più sono, più aumenterà la concentrazione di allergeni.
- Lavare immediatamente le mani, dopo aver accarezzato o toccato il proprio gatto.
- Non lasciare che il gatto entri nelle stanze da letto e, in generale, fare sì che l’animale frequenti solo alcune stanze della casa.
- Sbarazzarsi dei tappeti, se possibile, sostituire la moquette: qui, infatti, tendono ad andarsi più spesso gli allergeni; optare, invece per pavimenti in piastrelle, legno o linoleum.
- Se possibile, fare il bagno al proprio gatto settimanalmente, utilizzando uno shampoo apposito. Questo ridurrà gli allergeni dell’84%.
- Passare l’aspirapolvere, almeno una volta settimana.
- Chi è allergico, però, dovrebbe evitare di pulire o passare l’aspirapolvere; se ciò non è possibile, è bene indossare la mascherina chirurgica per impedire l’inalazione degli allergeni. Ricordarsi comunque che, dopo la pulizia, è necessario attendere alcune ore prima che gli allergeni si depositino a terra.
- Evitare pulizia a secco, come quella di scope o spolverini, che può aereosolizzare gli allergeni in ambienti domestici. Utilizzare invece la pulizia a carico statico, meglio se con prodotti umidi, come i panni e stracci in grado di intrappolare e rimuovere gli allergeni.
- Lavare la biancheria da letto, i propri vestiti alla massima temperatura disponibile, ricorrendo a detergenti o programmi di lavaggio appositi per rimuovere gli allergeni.
Tutte queste abitudini vanno messe in pratica con regolarità; tuttavia, è bene sapere che potrebbe passare qualche settimana prima di notare dei miglioramenti ai sintomi della propria allergia.
Se tutto ciò non aiuta, si può passare al controllo farmacologico, ricorrendo a farmaci da banco per ridurre i sintomi oculari e nasali.
È comunque sempre opportuno consultare il proprio medico prima di stabilire il da farsi, soprattutto in caso di predisposizione all’asma.
Infine, se i disturbi sono rilevanti, soprattutto, se compaiono i sintomi dell’asma bronchiale (tosse, senso di costrizione toracica, sibili espiratori) è fortemente consigliato di sottoporsi a una visita presso uno specialista allergologo il quale, oltre a prescrivere i medicinali più corretti, sarà in grado di valutare se ci sono le condizioni per prescrivere una terapia di tipo sensibilizzante specifica (vaccino) contro l’allergene del gatto, ipotesi da prendere in seria considerazione in quanto si tratta dell’unica terapia che potrebbe essere risolutiva del problema.