Nei mesi più freddi può capitare più spesso che il gatto possa prendersi un raffreddore.
Il raffreddore felino è una malattia piuttosto comune soprattutto se il gatto è abituato a stare all’aperto malgrado le basse temperature o gli sbalzi termici.
Le caratteristiche del raffreddore felino sono le stesse che colpiscono il raffreddore umano,
Tra i sintomi ritroviamo frequenti starnuti, naso che cola, occhi che lacrimano, naso irritato.
L’inappetenza è una delle conseguenze del raffreddore in quanto il gatto non avendo l’olfatto funzionante non riesce a percepire l’odore del cibo quindi, non si fida di ciò che trova nella ciotola e così, non mangia.
Nel semplice raffreddore la febbre è scarsa o talvolta assente, ma è meglio non far uscire l’animale per evitare che il raffreddamento si trasformi in bronchite o polmonite.
Se la malattia non viene bloccata nella fase iniziale, la perdita di liquido da occhi e naso diventa secrezione di muco denso e se il catarro diventa cronico guarirlo non è facile.
Il veterinario è l’unico ad essere in grado di distinguere un raffreddore da virus , rispetto ad esempio una semplice allergia ambientale
Il raffreddore felino non può essere trasmesso agli esseri umani poiché questi hanno origini diverse, però può essere trasmesso ad altri gatti che vivono insieme all’animale malato, quindi il padrone dovrà porre la giusta attenzione al caso.
Per rispettare il malessere del gatto è bene attenuare i rumori assicurandogli spazi tranquilli e caldi in cui riposare.
Se il gatto ha il naso irritato si può pulirlo con un batuffolo inumidito con camomilla tiepida, ottima anche sugli occhi arrossati.
Mai dare per nessun motivo l’Aspirina al gatto in quanto questa risulta essere letale per lui.
È bene affidarsi sempre al proprio veterinario di fiducia che a seconda del tipo di raffreddore saprà consigliare una terapia antibiotica o antinfiammatoria opportuna.